.......I pensieri trasformano la Terra.

lunedì 13 giugno 2011

Hanno vinto gli italiani

No, cari partiti. No, cari segretari. No, caro governo. No, cari astensionisti.
Stavolta non ha vinto una parte politica o gli anti-berlusconisti: stavolta hanno vinto gli italiani.
Il 57% è andato a votare per scegliere sul proprio futuro, per esprimere la propria opinione su temi ben precisi e di primaria importanza come direzionare la politica ecologica di questo paese, la politica energetica, la politica della distribuzione delle risorse, la concezione della giustizia.
Soprattutto chi sta nei partiti di sinistra deve raccogliere questo messaggio forte e fare il mea culpa sulla rotta seguita in passato, che voleva proiettare il proprio popolo verso la modernità del liberismo.
Ma tutto lo scenario partitico dovrà fare i conti con un messaggio chiaro e forte arrivato da queste votazioni: noi siamo una cosa e voi un'altra. La fine del berlusconismo porta con sé anche un inizio di presa di coscienza del popolo italico di essere cosa diversa dai propri rappresentanti.
Come a dire: “ora basta, è finita la pacchia. Stavolta decidiamo noi, vi teniamo d’occhio”. O, per dirla col Vasco nazionale “Noi siamo ancora qua”.

martedì 7 giugno 2011

Il no ad "Annozero": un danno ai soldi pubblici.

Nella storia delle aziende pubbliche italiane ci sono state tante cattive gestioni del nostro denaro.
E tutt’oggi, nonostante le poche ma importanti dismissioni, continuano. Non ultima quella recente della Rai. Ora, io cittadino italiano che paga queste aziende e si aspetta che rendano qualcosa in termini di profitto e relativo guadagno da parte delle casse pubbliche, o che rendano qualcosa in termini di servizi, se mi si palesa uno spreco dei denari che io “investo” (senza però la possibilità di scegliere se farlo o meno), o una cattiva gestione dei miei interessi come cittadino, che faccio?
Non so voi, ma io m’incazzo e perciò protesto. E chiedo che vengano cambiati i manager che hanno avuto fino a quel momento le leve del potere di quell’azienda.
Nello specifico del caso Santoro che mi ha sospinto a questa riflessione, che modo di gestire il mio denaro è mai quello per cui il maggiore finanziatore delle casse pubbliche di Rai Due viene escluso dal palinsesto? E dovrei pure stare zitto? Eh, no, stavolta no, perdìo. Il governo opera dei tagli col machete in tutti i settori pubblici, azzoppando servizi in ogni dove in nome della riduzione agli sprechi: quando c’è chi, invece, ci porta guadagno, i dirigenti Rai lo fanno fuori?
Sono ovvissime le ragioni politiche di tale comportamento: ma il nostro silenzio di fronte a questo sarebbe un insulto a noi stessi, alla nostra intelligenza, alla nostra dignità. Non si può permettere di farci prendere in giro in questo modo sfacciato e tacere.
Per questo chiedo di mandare e-mail, commenti nei blog di personaggi istituzionali, messaggi su Facebook, fare dichiarazioni pubbliche di dissenso e, se questo non servisse a niente, boicottare Mediaset. “Mediaset?”, mi domanderete, “che c’entra Mediaset?”. Perché credo che boicottare la Rai servirebbe solo a fare il gioco di coloro che vogliono veder calare a picco gli ascolti della televisione di Stato. E poiché il maggior concorrente privato è in mano alla famiglia Berlusconi che ha orchestrato questa operazione anti-Annozero ai danni dello Stato, non vedo perché dovremmo boicottarci per conto nostro, quando abbiamo giusto a tiro di telecomando il responsabile di questo ennesimo scempio.
E poi (Staffelli e Ricci state in ascolto), la Lei un bel tapiro se lo meriterebbe proprio…